Il Ministero della Salute, attraverso le sue attività di controlli agroalimentari è il principale garante della tutela e della sicurezza in Italia. Opera attraverso i suoi uffici centrali e periferici.
L’ispezione autorizzata degli alimenti e delle bevande ha come scopo di riscontrare e garantire la corrispondenza dei prodotti che siano a norma di legge in tal modo da prevenire i rischi per la salute dei cittadini, proteggendo quindi gli interessi dei consumatori e ad assicurarne la trasparenza delle transazioni.
Il controllo avviene in ogni singola fase della produzione, ovvero nella trasformazione, nello stoccaggio, nel trasporto, nel commercio e nella somministrazione. Consta di varie operazioni che sono: ispezioni, prelievi di campioni, analisi di laboratorio dei campioni prelevati. Inoltre, non è da sottovalutare il controllo dell’igiene sul personale addetto, esaminazione del materiale stilato e delle documentazioni di diverso tipo ed analisi dei sistemi di controllo insediati dall’azienda e con i relativi risultati.
Tanti sono gli organismi responsabili con differenti aspetti del controllo ufficiale degli alimenti e di bevande.
Gli organismi responsabili di diversi aspetti del controllo ufficiale degli alimenti e delle bevande ai sensi del Decreto legislativo 3 marzo 1993, n. 123.
RINA è un gruppo multinazionale con sede a Genova che, insieme ad Agroqualità, hanno realizzato il disciplinare per la tutela dei cittadini allergici al nichel.
Il nichel è in molti oggetti di uso quotidiano: nell’aria, nell’acqua e anche nel terreno. A delineare la concentrazione di nichel sono i componenti del terreno dove i prodotti agricoli sono stati coltivati, i fungicidi che sono stati adoperati e gli attrezzi usati per la raccolta.
Le certificazioni alimentari sono leggi riconosciute a livello mondiale che certificano e valutano la conformità degli alimenti ai requisiti sulla sicurezza, la qualità e la legalità alimentare. Le certificazioni alimentari sono attestazioni volontarie ma richieste dai mercati internazionali e dalla grande distribuzione.
Le certificazioni sono rilanciate da organi competenti, che fanno riferimento alle norme in vigore.
Il CCPB (Consorzio Controllo Prodotti Biologici) controlla e certifica prodotti biologici ed eco-sostenibili in tutto il mondo.
La presenza di nichel, anche in quantità minime, è inevitabile, poiché è diffusa in natura quindi facilmente ingeribili attraverso il cibo che mangiamo soprattutto nei vegetali ma anche nei cosmetici, nelle creme, nei prodotti per il make-up, negli indumenti, nelle leghe dei bijuox, nell’acqua e nell’aria.
Una percentuale di persone al contatto con questo metallo ha delle reazioni allergiche; degli studi clinici dimostrano che concentrazioni minime del nichel, cioè pari a 1 mg/kg non causerebbero reazioni allergiche nei soggetti sensibili.
La maggior parte delle certificazioni consentono alle aziende certificate di poter scegliere una soglia entro la quale il prodotto è considerato “testato per il nichel”. Generalmente il valore è al di sotto del limite di criticità, ossia di 1 ppm (o mg/kg).
Considerando che nell’arco della giornata si può generare “l’effetto accumulo”, usando e consumando diversi prodotti e cosa può causare in un soggetto allergico, è consequenziale che più è bassa la soglia di determinazione analitica, più sono sicuri i prodotti. Il CCPB attraverso il “Documento Tecnico di Prodotto 22 Nichel free”, garantisce l’assenza di nichel al di sopra del limite di 0,01 mg/kg. Questo parametro è tra i più bassi tra le varie certificazioni che ci sono oggi, ed impone un capillare controllo della filiera alle organizzazioni certificate.