La raccomandazione (UE) 2024/907 della commissione del 22 marzo 2024 relativa al monitoraggio del nichel negli alimenti
Negli ultimi anni, la consapevolezza riguardo la presenza di metalli pesanti negli alimenti è cresciuta notevolmente, tanto che la commissione ha ripreso il monitoraggio del nichel degli alimenti con la legge 2024/907. Tra questi il nichel è uno dei più rilevanti a causa delle sue potenziali implicazioni sulla salute, specialmente per le persone sensibili o allergiche.
In risposta a questa preoccupazione ormai nota da diversi anni, la Comunità Europea ha emanato una nuova direttiva che richiede agli Stati membri di fornire un quadro complessivo più chiaro e specifico, cosicché possa diventare più semplice adottare misure di contenimento del problema univoche e dimostrabili.
È stato richiesto quindi agli Stati membri di monitorare la presenza di nichel negli alimenti durante gli anni 2025, 2026 e 2027.
Obiettivi della raccomandazione
L’UE attraverso la 2024/907 chiede ai Paesi principalmente di:
- Monitorare il nichel negli alimenti: gli Stati membri, in collaborazione con il settore alimentare, hanno il compito di monitorare i valori di nichel negli alimenti che producono, alla luce delle direttive e degli sviluppi legislativi degli ultimi anni.
- Acquisire conoscenze sulle misure di attenuazione: si riconosce agli Stati membri, autonomamente, il compito di studiare e acquisire conoscenze in merito alle misure di attenuazione per ridurre i tenori di nichel negli alimenti del territorio, e rendere note quelle conoscenze tra agricoltori e operatori del settore alimentare.
- Condividere e rendere disponibili ove possibile i dati di monitoraggio: compiute e portate a termine le fasi del monitoraggio e del rilevamento sulle condizioni di alimenti che contribuiscono in modo rilevante all’esposizione al nichel, gli Stati membri hanno il compito di condividere con le autorità comunitarie i dati di monitoraggio su base regolare per favorire la compilazione delle informazioni in un’unica banca dati, pubblica e accessibile.
Alimenti da monitorare
Il monitoraggio riguarderà una vasta gamma di alimenti, tra cui:
- Integratori alimentari
- Cioccolato e paste da spalmare contenenti cacao
- Creme da spalmare a base di frutta a guscio
- Semi di cacao
- Prodotti a base di cereali (in particolare cereali da colazione, fiocchi di cereali e prodotti di macinazione dell’avena)
- Zuppe pronte al consumo
- Caffè e tè
- Ortaggi e alghe marine
- Semi oleosi
- Prodotti a base di soia (quali tofu e bevande a base di soia)
- Legumi da granella
- Frutta a guscio
- Pesce e altri prodotti ittici
Per alcune categorie specifiche di alimenti, sono richieste informazioni aggiuntive:
- Cioccolato: specificare il contenuto di sostanza secca di cacao.
- Tè: indicare il tipo o la specie di tè, compreso il nome latino.
- Alghe marine: comunicare la specie, indicando se i dati riguardano alghe marine fresche o secche.
Attenuazione, campionamento e analisi
Le procedure di campionamento e analisi devono essere conformi al regolamento (CE) n. 333/2007 in modo da assicurare che i dati raccolti siano accurati e comparabili a livello europeo e che quindi l’organo comunitario incaricato possa muoversi e valutare più attentamente il panorama di riferimento.
Strategie e direttive per promuovere a livello statale le metodologie attraverso cui si può ridurre il livello di nichel negli alimenti sono:
- Modifiche alle pratiche agricole: come l’uso nell’agricoltura di leonardite e carbonato di calcio che, privi di agenti chimici pericolosi che non impattano sulla nostra salute e su quella dei prodotti agro fruttiferi, limitano l’assorbimento di nichel da parte delle piante a favore delle sostanze nutrienti.
- Tecniche di lavorazione degli alimenti: come tutte quelle procedure che riducono la concentrazione di nichel durante la trasformazione degli alimenti.
- Controlli sui fornitori: garantire che le materie prime utilizzate in tutte le attività abbiano livelli di nichel accettabili, favorendo ad esempio le coltivazioni in idroponica, che permette di non assorbire il nichel presente nel suolo o nei fertilizzanti.
Conclusioni
La raccomandazione del 27 marzo 2024 non rappresenta ancora un passo netto verso la soluzione del problema del nichel nell’alimentazione ma il monitoraggio del nichel negli alimenti: una nuova direttiva europea, sarà comunque importante.
Certo è che il provvedimento vuole porre l’Unione in una posizione di maggiore controllo comunitario, considerando il fatto che l’80% del totale dei dati raccolti e disponibili fino ad oggi riguardo a 15 Stati membri dell’Unione, sono stati ricavati da uno solo di essi, implementando così la creazione di un insieme di dati più diversificato a livello geografico.
L’Europa sta cercando di favorirne la conoscenza e la prevenzione, ma oltre a questo servirebbe anche lavorare a monte del processo, iniziando a promuovere e a dare incentivi a tutte quelle realtà che, ad esempio, scelgono di coltivare i propri prodotti con tecnologie innovative e sostenibili ed essere così alla portata di tutti.
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