Certificazione nei gioielli nichel free

5 Aprile 2022

La certificazione nei gioielli è stata introdotta nel 2007 dalla comunità Europea con il Regolamento “Reach” per la salvaguardia della salute umana e dell’ambiente dai vari rischi che possono scaturire dalle sostanze chimiche. 

certificazione nei gioielli

A livello Europeo questa è la prima normativa che ha riguardato la certificazione nei gioielli senza il nichel. 

Con il Regolamento “Reach” le aziende devono indicare in che modo usano le sostanze chimiche e comunicarne le condizioni dei rischi dei consumatori. 

Nel Reach, l’articolo 67 è dedicato alle restrizioni: in particolare vengono stabilite quando la fabbricazione e l’introduzione nel mercato di un prodotto o una sostanza implica un pericolo gravissimo per la salute o per l’ambiente tale da richiedere un intervento a livello comunitario. 

Nello specifico nel Regolamento Reach per il nichel sono elencate delle restrizioni dove il metallo e i suoi componenti non possono essere utilizzati: 

  1. in tutti gli oggetti metallici che vengono inseriti negli orecchi perforati e in altre parti perforate del corpo umano, a meno che il tasso di cessione di nichel da tali oggetti sia inferiore a 0,2 μg / cm² / settimana (limite di migrazione);  
  2. in articoli destinati ad entrare in contatto diretto e prolungato con la pelle, quali:  
  3. orecchini,  
  4. collane, bracciali e catenelle, braccialetti da caviglia, anelli,  
  5. casse di orologi da polso, cinturini e chiusure di orologi,  
  6. bottoni automatici, fermagli, rivetti, cerniere lampo e marchi metallici, se sono applicati agli indumenti,  
  7. se il tasso di cessione di nichel dalle parti di questi articoli che vengono a contatto diretto e prolungato con la pelle è superiore a 0,5 μ / cm² / settimana;  
  8. in articoli come quelli elencati alla lettera b), se hanno un rivestimento senza nichel, a meno che tale rivestimento sia sufficiente a garantire che il tasso di cessione di nichel dalle parti di tali articoli che sono a contatto diretto e prolungato con la pelle non superi 0,5 μg / cm² / settimana per un periodo di almeno due anni di uso normale dell’articolo.  

Questi tipi di accessori e capi di abbigliamento se non conformi a queste norme non potranno essere inseriti sul mercato.   

Successivamente, nel 2015 sono state mutati i parametri 

  • Un accessorio che si indossa è tenuto a rispettare il limite di migrazione di 0,5 μg / cm² a settimana ed è considerato conforme se il valore di migrazione misurato è inferiore a 0,88 μg / cm² / settimana;  
  • Mentre leggermente diversi gli orecchini e i body piercing sono tenuto a rispettare il limite di migrazione di 0,2 μg / cm² / settimana ed è considerato conforme se il valore di migrazione misurato è inferiore a 0,35 μg / cm² a settimana 

Per quanto riguarda le certificazioni nella cosmesi e i prodotti di bellezza, fino a poco tempo fa non era ancora previsto un controllo di tracce di nichel nei prodotti, e comunemente sul mercato erano immessi cosmetici con la dicitura “Nichel Free” o in alternativa “Nichel tested”. 

Ma la dicitura “Nichel Free” – secondo alcuni studi scientifici – è fuorviante, poiché il nichel non può essere eliminato completamente ma ne è ammessa la presenza in piccole tracce, considerate inevitabili. 

Il Regolamento europeo n. 1223/2009 è la normativa sui prodotti cosmetici.  

«La presenza involontaria di una quantità ridotta di una sostanza vietata, derivante da impurezze degli ingredienti naturali o sintetici, dal procedimento di fabbricazione, dall’immagazzinamento, dalla migrazione dall’imballaggio e che è tecnicamente inevitabile nonostante l’osservanza di buone pratiche di fabbricazione, è consentita a condizione che tale presenza sia in conformità dell’articolo 3». 

Ma non si definiscono i limiti di concentrazione di nichel che i cosmetici possono avere al loro interno. 

La dicitura “Nichel tested” è considerata corretta, poiché garantisce all’acquirente che quel prodotto è stato testato precedentemente al nichel. In genere viene anche specificato – con valore numerico – la quantità di nichel presente nel prodotto. 

L’Istituto Superiore di Sanità ha stabilito una soglia di tollerabilità al nichel a 10 ppm. Però è da tenere presente che sulla pelle irritata di persone sensibilizzate, con test occlusivo di 48H, la maggior parte delle persone, ossia oltre il 90% non ha alcuna reazione con concentrazioni inferiori a 1ppm. 

In Italia entra in vigore il regolamento Reach, un regolamento dell’Unione Europea riguardante la registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche.  

 Con il Decreto legislativo del 6 settembre 2005, n. 206, denominata Codice del Consumo sono indicate le regole dell’Unione Europea per la tutela del consumatore. 

Nell’articolo 6, in particolare, sono elencate le informazioni basilari da fornire al consumatore:  

<< I prodotti o le confezioni dei prodotti destinati al consumatore, commercializzati sul territorio nazionale, riportano, chiaramente visibili e leggibili, almeno le indicazioni relative:  

  1. alla denominazione legale o merceologica del prodotto;  
  2. al nome o ragione sociale o marchio e alla sede legale del produttore o di un importatore stabilito nell’Unione europea;  
  3. al Paese di origine se situato fuori dell’Unione europea;  
  4. all’eventuale presenza di materiali o sostanze che possono arrecare danno all’uomo, alle cose o all’ambiente;  
  5. ai materiali impiegati ed ai metodi di lavorazione ove questi siano determinanti per la qualità o le caratteristiche merceologiche del prodotto;  
  6. alle istruzioni, alle eventuali precauzioni e alla destinazione d’uso, ove utili ai fini di fruizione e sicurezza del prodotto” >> 

Inoltre, l’azienda produttrice deve indicare la quantità di nichel presente nella confezione, che deve essere conforme alla soglia indicata dall’unione europea

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